Cammino lungo via Toledo, mi guardo attorno.

Napoli è un telo a patchwork in cui la seta affianca la juta. Volgi lo sguardo e ti sposti da fotogrammi naturalmente in bianco e nero a folgori fluorescenti.

Sei quasi sempre sopraffatto dall'enormità. Il banchetto dei dolci, la pizza al taglio, la merceria di merci economiche. I ragazzi in gruppo, i ragazzi da soli.
Le coppie sovraesposte, le coppie normalissime, le coppie a coppia. Gli anziani lentopasso, i giovani anfetaminici, le vetrine favillanti e quelle dimesse, sottotono, ammorbate di luci al neon come fossero gli Ottanta.

In tutto questo Napoli è roccia ed effluvio, una specie di racconto pentadimensionale.