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Il convivio e la scoperta, alla Porta di Bologna

Niko Boi oltre ad essere un validissimo professionista della fotografia, ha questo fuoco dentro che si trasforma in curiose serata di convivio e scoperta. Le chiama Tavolate Friendly, perchè nel nome c'è anche la giustificazione: nate per caso, queste riunioni sono ormai un appuntamento fisso durante le quali si apprezza la buona cucina, il buon vino, prodotti e persone in egual misura.

Alla Porta di Bologna, locale dalle alterne vicende nel passato recente, illuminato da una architettura insolita quanto straordinaria, è andata in onda una di queste serate, alla corte dello chef Lorenzo Venturelli e della sua brigata. Puntate di grande valore nel ricchissimo menu dove hanno preso il volo l'anguilla e lo sgombro (in saor) ma anche un bel maialino con tutti i crismi del Main Course.

Momenti di vera emozione anche nella selezione dei vini: se il Boi nell'insolita veste di coppiere non ha lesinato entusiasmo, dall'altro lato alcuni prodotti sono risultati non meno che memorabili per carattre e unicità. Come il Barbera Piccolo di Lodi Corazza che nel bicchiere giuoca a fare il Pinot Nero, a nome Castel Zola Rosso, o la travolgente asincronia dei vini di Erioli: l'Alionza Bianco e il Rosso Bologna da uve Negretto. Vitigni localissimi, dimenticati e recuperati con vero spirito di ricerca dalla cantina di Bazzano.

Formula di indubbio interesse: in sala operatori del settore, di qua e di là delle barricate, a scambiarsi pareri e opinioni in clima decompresso.

La Porta è un posto pazzeschissimo, degno di rappresentare una voce importante nel curioso panorama bolognese.