Home - Stefano Caffarri
Frammenti

Home > Frammenti > Frammenti di cibo > L'Emilia dell'Osteria EMilia

  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia
  • L'Emilia dell'Osteria EMilia

L'Emilia dell'Osteria EMilia

Luca "Bonario" Bonacini è un formidabile compagno di tavola. Nel suo DNA manca il gene della polemica, ma è ben presente quello dell'osservazione: le sue puntualizzazioni sono sempre garbate ma assai sagaci. Inoltre è alieno dal triste concetto di fisima alimentare. Un moderato: che però non si tira indietro quando - per forza di contratto o per vocazione - è necessario esagerare. Quindi se mi dice Ti voglio far conoscere Osteria Emilia a Campogalliano inforco il mezzo e vado.

Certo l'intorno è glacido: capannoni, mezzi pesanti, autotreni e autoarticolati, con l'Hotel BW a incombere sull'ingresso: ma superata la reception un signore dalla rassicurante volumetria ti accoglie infilandoti in mano un tagliere da battere la carne, e ti accorgi solo dopo un po' che è la sua mano. Il sorriso è franco, l'occhio è puntuto e il dire arguto: la sala immensa con i tavoli a cento metri l'un l'altro si fregia di grandi luminose vetrate ed una grande teca di salumi appesi. Li fa produrre su misura per sè, il Davide Forghieri: da suini di pregio, Neri di Parma e Mori di Romagna. L'ossessione per l'ingrediente è il motivo e l'origine di questa fenomenale Casa, nascosta ai più.

Il vocabolario emiliano è sillabato con cristallina verità e senza inceppi, dal gnocco fritto alla crescentina, alla frittellina di baccalà. Le paste all'uovo: con un'invenzione memorabile, il porcino crudo, meraviglioso, sui tortelli.

Ma i cento punti bonus, al Forghieri da Campogalliano, li vogliamo affibbiare per le carni, che nella retorica culinaria emiliana sono servi e ingobbiti dal profluvio di minestre di indomito spessore. Qui le preparazioni rifuggono dalle cotture desertiche e cotonate della norma verso la ricerca del succo e della morbidezza, con vantaggio.

Tutta l'Emilia nel piatto (e tutt'attorno) si potrebbe dire. Bonario si fa il ritorno in bici, e brucia un 7% netto delle calorie introitate. Io smanetto il ferro: non consumo ma sorrido molto.

COMMENTI

  1. Luca Bonacini

    puntuale e acuto come sempre hai descritto il momento con meglio non si potrebbe, e il gnocco mi manca già, ma anche voi ;)