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Soupe a l'oignon a la provençale

La prima volta che assaggiai la zuppa di cipolle non fu molto divertente: ero teso ero spaventato era un momento troppo importante. La citazione* finisce qui: ma la verità è che d'acchito ero perplesso, a seguire ero sorpreso, sul finire ero innamorato. Nulla di quello che ti immagini della cipolla, l'afrore e la redolenza, ma solo gaudenza. E si sa, dove c'è gusto non c'è perdenza.

Allora si fa così: prendi 1kg di cipolla dorata, abbondante, la sbucci e la tagli a fette. La metti a stufare con un cucchiaio d'olio e un po' d'acqua a fiamma gentile e la fai andare e andare. Sciogli 1 cucchiaio di farina in un pentolino d'acqua facendo cuocere, piano, per 10 minuti. Versi la zaboba così ottenuta nella casseruola della cipolla, completandola con una presa di pepe buono, sale, e un cucchiaio di Marsala vecchio. Lascia andare ancora un po' e nel frattempo grattugi o scagli il formaggio.

La versione filologica richiede Gruyere: noi ci contentiamo di uno splendido Malga vecchio, burroso e friabile.

Nelle ciotole da forno versiamo un cucchiaio di zuppa e metiamo un crostino di pane rustico tostato, poi spolverizziamo di formaggio. Ripetiamo l'operazione con un secondo crostino, un mestolo di zuppa a coprire e infine il formaggio e il pangrattato.

Gratiniamo per 10 minuti al Termogrill a 220°: sforniamo e dopo 10 o 15 minuti siamo pronti a servire.

Ci beviamo dietro l'unico vino possibile, cioè la Coulèe de Serrant.

*chi indovina la citazione sarà invitato all'assaggio